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MAPPATURA DEI POTENZIALI INVESTITORI IN IMPRESA SOCIALE. IL TERRITORIO DELLA VALLE CAMONICA.

La ricerca, condotta da Socialis, ha l’obiettivo di definire la disponibilità di investimenti “ad impatto sociale” sul territorio della Valle Camonica, al fine di fornire alla imprese sociali una mappatura dei potenziali investitori, suddividendoli tra:

  • imprese socialmente responsabili del territorio
  • privati investitori
  • potenziali detentori di “capitali pazienti”
  • attuali donatori/filantropi, potenziali investitori in imprese sociali

All’interno del progetto, particolare rilevanza è data alla dimensione territoriale, cioè al contesto della Valle Camonica.

Il documento è quindi una ricerca sul campo che mira a identificare se, e in che modo, esistono capitali che potrebbero essere destinati alle imprese sociali, sia in qualità di capitale di prestito, sia invece di donazioni ed erogazioni liberali.

Nel primo capitolo è trattato il tema dell’investimento sociale e dei capitali pazienti, per presentare brevemente di cosa si tratta, mentre dal secondo si entra nello specifico sull’analisi condotta sul territorio, riportando l’esito della ricerca condotta nelle principali imprese della Valle Camonica, alcune delle quali definibili “socialmente responsabili”, quindi particolarmente attente ai temi dell’impatto sociale e delle ricadute sociali delle azioni dei partner sul territorio. Il terzo capitolo riguarda un’analisi condotta sui clienti delle filiali della Valle Camonica della BCC Cassapadana, per analizzare il loro pensiero e la loro propensione all’utilizzo e all’investimento nei cosiddetti “capitali pazienti”. Infine, il quarto capitolo riguarda il tema dei donatori, della loro propensione a donare o a investire in impresa sociale, andando ad analizzare un campione di 5 potenziali filantropi, identificati con il supporto del partner BCC Cassapadana. In tutti i casi è garantita la privacy dei rispondenti, e al termine delle analisi sarà possibile tratteggiare una linea emergente rispetto ai contenuti suddetti.

 

 

ANALISI DEGLI INDICATORI DI IMPATTO SOCIALE

La ricerca, condotta da Socialis ha l’obiettivo di fornire una pratica guida operativa in tema di strumenti e metodi di misurazione dell’impatto delle imprese sociali, con un dettaglio specifico per le organizzazioni partecipanti al progetto “Attracting communities towards social enterprise investment – ACT SOCIAL”.

All’interno del progetto, specifica attenzione è data all’identificare strumenti e metodi che possano supportare l’impresa sociale a reperire più agevolmente capitali finanziari a lei dedicati. In quest’ottica, pensare a strumenti finanziari specifici per l’impresa sociale è uno dei passaggi necessari, e trovare dei metodi che “misurino” l’impatto delle imprese sociali è condizione essenziale perché tali strumenti funzionino e vengano applicati.Misurare dunque l’impatto di imprese che hanno prevalentemente finalità sociali, ma che vivono sul mercato economico è l’obiettivo di tali indicatori.

Nonostante il tema della misurazione d’impatto sia particolarmente in auge in questo periodo, sia in Europa, sia specificatamente in Italia, lo studio intende apportare un contributo metodologico al fine di identificare strumenti di misurazione dell’impatto adeguati alle imprese sociali italiane. Esso quindi affronterà diverse tematiche, partendo da una rassegna teorica introduttiva sul tema della definizione d’impatto sociale e sui processi di misurazione (primo capitolo), si passerà a presentare i principali metodi di misurazione dell’impatto (secondo capitolo), identificare nelle imprese sociali target di progetto i tratti distintivi che ne caratterizzano “storia” finanziaria e potenziali sviluppi futuri (terzo capitolo), e sviluppare metodi di misurazione dell’impatto a tali imprese adeguati (quarto capitolo).

Al termine saranno tracciate conclusioni utili agli altri partner di progetto e ai beneficiari dello studio che vorranno usufruirne per motivi di studio o approfondimento.

 

 

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SUPPLY – DEMAND GAP ANALYSIS

Oggi il terzo settore e, al suo interno, la cooperazione sociale sono fatti oggetto di grande attenzione da parte del mondo finanziario. Si osserva il tentativo di importare verso il terzo settore e la cooperazione logiche di intervento e strumenti dal mondo della finanza, molto spesso di matrice anglosassone. Nell’analisi condotta da Koinon si vuole osservare questo grande movimento in modo critico, dal punto di vista della cooperazione sociale e tenendo conto innanzi tutto degli interessi della cooperazione sociale.

Il pensiero di fondo è che la finanza è certamente uno strumento di sviluppo aziendale, organizzativo ma che sia necessario gestire la compatibilità tra finanza e cooperazione senza snaturare il fenomeno cooperativo. Le cooperative sono società in cui la finanza, il capitale giocano un ruolo sussidiario e strumentale, al centro vi sono i soci e gli interessi dei soci: il lavoro, il consumo, obiettivi di carattere sociale. Si costituiscono con capitali limitati, coerenti con le attività da gestire e si finanziano essenzialmente con l’attività svolta. Crescono più o meno lentamente, in modo equilibrato rispetto alla dinamica aziendale e alle opportunità, coerenti con la missione, offerte dal contesto. La prima fonte di finanziamento delle cooperative è l’autofinanziamento, l’utile generato e accantonato a riserva.

Il ruolo della finanza è dunque subordinato e sostanzialmente circoscritto a risolvere problemi di sbilancio finanziario (più o meno) temporaneo e a consentire investimenti progressivi, proporzionati e adeguati allo scopo sociale. Ciò non toglie che si possano studiare e prevedere strumenti finanziari sofisticati a sostegno della cooperazione sociale. La cooperazione sociale stessa, e i suoi fondatori, se ne sono occupati fin dalla prima ora (ad esempio con la fondazione di CGM Finance, di COSIS, di Banca Prossima stessa). Tuttavia va evitato in ogni modo il rischio che la finanza, dopo avere drogato il sistema economico tradizionale, determinando uno scollamento totale tra profili finanziari e economia reale, snaturi anche l’economia sociale.